Quando l’arte del riprendere è vita.Incontro con il giovane Video Maker albanese Adriatik Berdaku

berdaku

Di Enzo Carrozzini

L’ 8 Agosto scorso abbiamo  ricordato  una giornata particolare celebrante l’esodo di migliaia di cittadini albanesi mossi da un’ istinto supremo di sopravvivenza che spingeva loro a ricercare uno spicchio di vita a base di pane e dignità. Da quegli eventi sono passati vent’anni, moltissime di quelle persone non sono riuscite a realizzare quel desiderio perché rimpatriate o per averci rimesso drammaticamente la vita nel tentativo di raggiungere la terra ferma dopo la traversata del tratto di mare che separa, nel canale d’Otranto, l’Italia dal paese delle Aquile. L’esodo albanese però non è stato solo tragedia, perché ha concesso anche la possibilità a tante belle persone di integrarsi stabilmente nel nostro paese, farsi apprezzare e costituire esempio per tanti nostri connazionali contribuendo, contemporaneamente, all’arricchimento culturale ed economico del nostro Paese. Oggi desideriamo narrare la storia di un giovane cine operatore albanese, il suo nome è Adriatik Berdaku, il 21 Aprile ha compiuto trentatre anni. La passione per l’audiovisivo lo coglie giovanissimo. Nel 1995, infatti, incomincia ad apprendere i rudimenti della professione coprendo tutti i ruoli in cui un professionista, se ha voglia di crescere, deve cimentarsi, collaborando presso studi di produzione in qualità di operatore di ripresa, fotografo, assistente alla regia, a stretto contatto con alcuni grandi registi albanesi come Pali KUKE, Stefan GAJO, Pirro SHKABA. Ma il 2001 segna una data importante per il suo futuro perché decide di stabilirsi in Italia, ad Ancona, per seguire corsi di specializzazione alfine di approfondire e studiare le nuove tecnologie che il mercato europeo offre. Arricchisce la sua tecnica seguendo corsi di specializzazione in Sceneggiatura, regia, ripresa e post produzione, e storia del cinema. Non si fa mancare neanche scuola di teatro, cosa che gli permette di avere una visione complessiva dell’arte della recitazione e dei modi coi quali la si può narrare. Oggi è titolare di un azienda specializzata in video produzione, tantissime le sue collaborazioni con network televisivi Italiani ed esteri(Rai, Mediaset, La 7 , Sky), ma continua a collaborare nel suo Paese, ove ha ottenuto un riconoscimento perla Regia e il soggetto di una sua opera. Lo abbiamo incontrato a Bari, dopo un periodo di vacanze trascorso in Patria a kruje sua città natale. Ciao Adri, grazie per questo incontro.

Ciao, grazie a Voi.

Volutamente nelle tua biografia ho omesso di citare tuo papà, il grande regista Ibrahim, ci puoi dire se e quanto abbia influito il fatto di essere figlio d’arte nella tua scelta professionale?
Sicuramente è stato fondamentale per la mia carriera presentarmi con un nome ben noto in Albania. Diciamo che essere figlio d’arte è una marcia in più che possiedi, senza nulla togliere, ovviamente, a grandi colleghi che pur non essendo figli d’arte pero continuano a mietere successi nel mondo.
Riguardo alla scelta professionale, lui non voleva che io facessi il suo lavoro, in quanto sosteneva sosteneva essere un mestiere pieno di emozioni e tensioni, che hanno influito pesantemente sulla sua vita. Tuttavia, è riuscito ad accettare e riconoscere la passione che provavo per quell’arte che parla mediante le immagini….

Le cose più belle che ti ha insegnato e che ricordi maggiormente?
Essere coerenti sempre, munirsi di pazienza, passione, e , soprattutto, non esaurire subito le Idee… Usarle in maniera giusta e misurata.

La vita di un immigrato non è mai facile, ci puoi narrare i primi periodi del tuo arrivo in Italia, e se hai incontrato difficoltà nel tuo cammino..?
Potete immaginare quanto non sia facile per nessuno, e soprattutto per un immigrato, indipendentemente dal paese che lo accolga, ambientarsi e ricostruirsi sostanzialmente, una vita. Le difficoltà mi hanno fatto crescere sia come persona che come professionista. Inizialmente trovare il lavoro non è stato semplice, e ho fatto, come giusto che fosse, molta “gavetta” , dopo pian pianino ,sono riuscito a comprendere il mondo nuovo che mi gravitava attorno, il suo modo di pensare e lavorare. La passione mi ha spinto a non avere limiti, la forza di volontà diceva dentro me: “ce la devi fare ….”
Non penso ancora di espresso il meglio di me, me ne rendo conto, ma una forza mi spinge sempre a pretendere a dare il massimo per il mio lavoro e mi esorta ad andare sempre avanti.

Quanto hanno influito gli studi italiani nella tua formazione complessiva?
Una domanda molto simpatica, e volentieri ti rispondo.
Tieni conto che a me gli studi non sono mai piaciuti, la scuola più importante per me è la vita, quella che ti pone, praticamente, innanzi alle difficoltà che riesci a superrare con l’esperienza pratica. Ma devo
 riconoscere che gli studi hanno influito nel mio percorso professionale, perché mi hanno permesso di riflettere e confrontarmi con me stesso e gli altri, facendomi comprendere se fosse davvero questo mestiere ciò che voglio fare nella vita.
La mia indole mi induce a lanciarmi con passione nelle imprese quasi impossibili, e non dico mai che non sappia fare qualcosa…
Ma ripeto, la formazione mi ha aiutato, perché oltre alla teoria mi ha insegnato anche a comportarmi nell’ ambiente di lavoro.

Ormai collabori con le più importanti televisioni italiane, è nota la tua recente collaborazione Con Albano Carrisi, hai qualche aneddoto da raccontarci?
La collaborazione con Al Bano, è stato un progetto, o meglio dire un programma per RAI1, dal titolo Mixitalia. Ho collaborato col al direttore della fotografia Stefano Stefanelli, insieme al quale abbiamo eseguito le riprese video, in cui Al Bano raccontava il suo percorso da cantautore. Di Al Bano, mi e rimasto nella mente la sua forza di uomo a posto, la sua voglia di fare, di aiutare con generosità gli altri, mi ha stupito e affascinato la sua voglia di lasciare un’impronta, Ecco… la parola giusta, lasciare un impronta……….. Più in generale il mio lavoro prosegue collaborando, da un bel po’ di anni ormai, con le emittenti più importanti in Italia, sia come operatore di ripresa semplice per poi finire a gradi più elevati di gestione. Recentemente sono stato negli Stati Uniti dove ho seguito per 10 giorni la manifestazione di alta moda del “New York Fashion Week”. E’ gia la seconda volta che seguo questo importantissimo evento. Ti confesso di essere molto contento per le continue collaborazioni che sto espletando per Rai, Meciaset., Sky e La 7.

I progetti lavorativi per il futuro?
Attualmente non ho un progetto ben definito, ma il mio sogno sarebbe quello di realizzare la regia di un film lungometraggio, e magari presentarlo in Italia ma anche negli Stati Uniti. Mi impegnerò affinché questo sogno divenga realtà… E perché no, magari pensare di creare un progetto insieme al vostro direttore editoriale David Ndoj.

Bene Adri, Grazie grazie molte ancora, a te e tramite te a tutte le belle persone Italo- albanesi e in bocca al lupo …. Te lo dico nella lingua a te cara “pac fat”

Grazie al Giornale Armonia , per questo momento particolare di ricordo che mi avete fatto rivivere, perché non si possono dimenticare mai le proprie origini, si conservano nel proprio cuore con orgoglio, come l’affetto e la gratitudine che dobbiamo al Paese che ci ha accolto e le gratificazioni che ci fa provare quotidianamente. Mi ritengo persona molto fortunata per il fatto di vivere in Italia, perché svolgo un lavoro che adoro, faccio quello che mi piace, e questo mi consente di conoscere persone che fanno tanto per l’integrazione culturale dei popoli. “Faleminderit, nuk kishte urim me besnik dhe me te sinqerte”

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