Di Enzo Carrozzini
Reportage di Davide Ndoj
Domenica 4 Settembre in Piazza san Pietro, il Santo Padre Francesco, ha proclamato la canonizzazione della beata Madre Teresa di Calcutta, la minuscola suora Albanese che consacrò la sua vita a Gesù Cristo e alla Madonna, esaltandoli nel segno della solidarietà e dell’amore verso gli ultimi della terra. La grande celebrazione religiosa ha richiamato più di centomila fedeli in Piazza,di cui moltissimi di origine albanese a testimonianza di come l’esempio della madre dal “sari a strisce bianche e azzurre” abbia costituito motivo di gioiosa condivisione e amore per i suoi connazionali. La cerimonia ha chiuso idealmente il fine settimana di grandi emozioni (si calcola che più di cento milioni di persone abbiano seguito per televisione le celebrazioni per Madre Teresa), iniziato nella serata di Sabato presso la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, in cui nel corso della vigilia della proclamazione, si è tenuto uno straordinario Concerto di Beneficenza, partecipato da artisti e personalità di origine albanese, autorità civili e religiose, tra le quali S.E. Cardinal Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, come il primo ministro albanese Edi Rama, l’ex presidente Sali Berisha. Si sono avvicendati Rita Ora, Genc Tukiqi, Inva Mula, Gezim Myshketa, Ermonela Jaho, Shkelzen Doli, Elbenita Kajtazi, Rame Lahaj, Lorik Cana, Lum Veseli, Andi, Bajgora. Ognuno, con la propria peculiarità artistica ha onorato Madre Teresa colorando con emozioni intensissime la propria prestazione accompagnati dai cori delle orchestre di Albania e Macedonia diretti da Bujar Llapaj, e dalla filarmonica del “Kosovo PHILHARMONY” del direttore BakiJ Ashari, che hanno donato pregiata cornice all’evento. Una particolare citazione merita l’organizzatrice dell’evento la Dottoressa Dijana Tosca, autrice del Inno a Madre Teresa, con il Manager Organizzativo Arber Prenaj (frutto di una rielaborazione di una ode scritta dalla stessa “madre degli Ultimi”), la cui esecuzione ha raggiunto altissime vette di commozione, come delle interpretazioni di Rita Ora, (straordinaria la sua esecuzione di “What child is this.?”, accompagnata al violino di Shelzen Doli, che sembrava riprodurre voce umana), come di tutti gli altri artisti, che hanno spiritualmente predisposto se stessi e tutto i fedeli, inclusi noi della redazione, all’apoteosi del giorno successivo.